E' finalmente stata pubblicata la prima edizione e traduzione del Tattvārthasūtra di Umāsvāti per i tipi di Ester Edizioni.
Traduzione dal sanscrito di Pietro Chierichetti
Con una Nota al testo di Claudia Pastorino
Introduzione di Antonella Comba
Traduzione dal sanscrito di Pietro Chierichetti
Con una Nota al testo di Claudia Pastorino
Introduzione di Antonella Comba
Nelle biblioteche e nelle librerie italiane, laddove venivano collocate le opere delle grandi religioni, accanto ai Vangeli, al Corano, alla Bibbia, vi era un vuoto che può ora essere riempito dal presente volume, prima traduzione in italiano dall’originale sanscrito del Tattvārthasūtra, testo composto da Umāsvāti otto secoli dopo la predicazione di Vardhamāna Mahāvīra, il Jina, il vincitore delle passioni, il ventiquattresimo Tīrthaṃkara, che ha indicato all’umanità come sfuggire al saṃsāra e liberarsi dalla zavorra che inchioda l’anima alla materia, il karman.
Il giainismo ha rappresentato nel passato una proposta alternativa e unica, mentre oggi si pone in linea con quell’idea di sostenibilità e di rispetto per la vita che è la necessaria premessa per un futuro possibile: esso affonda le sue radici in un tempo lontanissimo ma ancora oggi conta svariati milioni di seguaci in India e va diffondendosi anche nei paesi occidentali. Il Tattvārthasūtra per stile e profondità, può essere considerato uno dei più grandi capolavori della letteratura sanscrita di tutti i tempi.